Lo schema chorus/bridge (CB) è esclamativo, distaccato, sottrattivo, orientato all’inizio, piuttosto che alla fine; il piacere è immediato, ma la sua fonte, dopo essere stata presentata, rivelata in tutti i suoi aspetti, ripetuta per una migliore assimilazione, viene sottratta e sostituita dal grigiore, dalla disciplina asservita alla geometria e alla logica dell’inciso intermedio. Non è una narrazione, ma una messa in scena. Il chorus ancora, ma il numero delle ripetizioni diminuisce man mano che si procede; in molti casi, questo processo di sottrazione è accentuato dal fatto che l’intero chorus (o meglio ancora, una sua parte) viene ripresentato in versione strumentale.
“La struttura CB è chiusa, senza evoluzione: la sua condizione di esistenza è il restringimento, l’implosione, il ridursi allo hook del chorus che si rimpicciolisce fino a diventare un punto […].
Perché la struttura CB funzioni, è sufficiente che vengano presentate situazioni efficaci: la struttura CB è una macchina scenica in sé”.
Per tutto quanto finora argomentato, il chorus è la sezione o l’elemento musicale che solitamente viene canticchiato per far capire ad una persona “come fa” una canzone costruita in questo modo.
La struttura classica di una canzone di questo tipo è:
chorus (A)
chorus (A)
bridge (B)
chorus (A) (strumentale o no)
bridge (B)
chorus (A)
Il chorus è caratterizzato dalla presenza, al suo interno, del cosidetto
Dalla posizione del titolo nel testo e dalla posizione dello hook all'interno del chorus, Franco Fabbri distingue tre sottocategorie:
End: quando titolo e hook si trovano entrambi in fondo alla A. Ecco qualche esempio:
From me to you
And I love her
Ticket to ride
I feel fine
New york, New York
Start: quando titolo e hook si trovano entrambi all’inizio della A;
A hard day’s night
The long and winding road
Star-end: quando titolo e hook sono presenti all’inizio ma anche reiterati alla fine
Yesterday
Love me do
Esempi italiani e stranieri:
Estate (Bruno Martino) start
Quando, quando, quando (T. Renis) start
Sapore di sale (G. Paoli) start
La gatta (G. Paoli) start
Mi sono innamorato di te (L. Tenco) start
L’isola che non c’è end
Dieci ragazze (L. Battisti) start
E penso a te (L. Battisti) start
Laura non c’è (Nek) start
Quando (P. Daniele) start
Nel blu dipinto di blu (D. Modugno) end
Thorugh her eyes (dream theater) end
Edoardo Bennato
Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all'isola che non c'è
Forse questo ti sembrerà strano
Ma la ragione ti ha un po' preso la mano
Ed ora sei quasi convinto che
Non può esistere un'isola che non c'è
E a pensarci, che pazzia
È una favola, è solo fantasia
E chi è saggio, chi è maturo lo sa
Non può esistere nella realtà
Son d'accordo con voi, non esiste una terra
Dove non ci son santi né eroi
E se non ci son ladri, se non c'è mai la guerra
Forse è proprio l'isola che non c'è, che non c'è
E non è un'invenzione
E neanche un gioco di parole
Se ci credi ti basta, perché
Poi la strada la trovi da te
(chorus strumentale)
Son d'accordo con voi, niente ladri e gendarmi
Ma che razza di isola è?
Niente odio né violenza, né soldati né armi
Forse è proprio l'isola che non c'è, che non c'è
Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Non ti puoi sbagliare, perché
Quella è l'isola che non c'è
E ti prendono in giro se continui a cercarla
Ma non darti per vinto, perché
Chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle
Forse è ancora più pazzo di te